Adamo Ghiselli di Pesaro riesce a curare definitivamente una dermatite eczematosa che invece dopo ogni cura allopatica tendeva a ritornare peggiorata e con crescenti disturbi collaterali.
Pesaro, Agosto 2012
Inizio la mia storia presentandomi: mi chiamo Adamo Ghiselli, ho 44 anni e vivo a Pesaro, dove svolgo la libera professione di geologo. Sono sposato con Simona e ho due bambine, Elena di 3 e Lucia di 10 anni. In famiglia ci curiamo con l’omeopatia dal 2006.
La fotografia qui sotto, scattata nei primi giorni di febbraio di quest’anno, ritrae la mia mano destra affetta da eczema.
Questo problema mi ha afflitto per diversi anni, quindi devo partire un po’ da lontano per raccontare la mia vicenda: tutto ha inizio nel 2003.
Un giorno, se non ricordo male stava finendo l’inverno, mi accorgo che all’estremità di quasi tutte le dita, tra polpastrello e unghia, presentavo delle piccole ferite, delle fessurazioni. Subito ho pensato che potesse essere stato il freddo ad aver causato quella situazione. Inizio, così, ad applicarci sopra creme cicatrizzanti e antibiotiche. Niente da fare! Quelle ferite non si volevano chiudere, tantoché andai avanti così per diverso tempo: creme e dita incerottate. Le fessurazioni arrivarono anche alle nocche; a questo punto chiedo aiuto ad una amica erborista, che mi consiglia alcuni prodotti. Riesco a tamponare per un po’ la situazione, ma il problema ritorna. Decido allora di andare da un dermatologo che mi dà una cura, ovviamente a base di cortisone, e mi suggerisce caldamente di farmi prelevare un tassello di cute dal secondo dito della mano destra per una biopsia. Diagnosi: dermatite eczematosa. Cura: devo continuare con il cortisone. Nel giro di pochi giorni ottengo ottimi risultati: tutto è sparito! Penso: “Che bello, finalmente sono guarito!”.
Ancora non lo sapevo, ma quella mia affermazione “sono guarito” era solo un’illusione! Infatti, negli anni a seguire, sono riuscito a fatica a controllare il mio problema alla mano destra, poiché di tanto in tanto si ripresentava. Già da diverso tempo mia moglie aveva sentito parlare di omeopatia da alcune sue amiche, dei benefici che ha su tutti e soprattutto dell’efficacia che ha sui bambini. Dopo aver raccolto informazioni e letto alcuni libri sull’argomento, lei aveva intuito l’importanza dell’omeopatia quale via alternativa per curarsi. Così, per un piccolo problema che presentava mia figlia Lucia, ci siamo avvicinati all’omeopatia portandola a una visita e, usciti da lì, abbiamo capito che l’omeopatia si pone in altro modo di fronte alla malattia e alla persona. Ne siamo rimasti talmente affascinati da convincerci fin da subito a fare una scelta radicale, vale a dire di scegliere l’omeopatia come nostro unico metodo di cura.
Pieno di speranza, qualche giorno più tardi fisso anche per me una visita dall’omeopata, in modo tale da potergli porre il mio problema. Esco molto soddisfatto dalla visita. Subito inizio la cura che mi è stata prescritta e la porto avanti per tre mesi, ottenendo risultati soddisfacenti. Finalmente mi sento un po’ più sollevato, poi, ahimè, a distanza di poco tempo il problema si ripresenta. Inoltre, mi si ripresentano alcuni episodi di allergia, che tra l’altro avevo già avuto in passato e per i quali ero ricorso agli antistaminici.
Dopo qualche anno, non soddisfatto di questo omeopata, non solo per l’insuccesso della sua cura, ma anche per altri motivi, mi ostino a continuare a curarmi con l’omeopatia e mi rivolgo ad un altro omeopata. Mi cura con rimedi diversi dai precedenti, riesco a tenere per un po’ la situazione sotto controllo, ma pian piano, siamo nel novembre 2009, mi si presenta un’altra affezione cutanea e cioè un eczema ad un’ascella, con trasudazione di secrezioni giallognole, prurito e formazione di piccoli lipomi e nuovi nei. Il nuovo omeopata mi prescrive più rimedi presi insieme e l’eczema mi passa abbastanza in fretta.
A distanza di poco, però, si ripresenta lo stesso problema, prima a tutte e due le ascelle, che riescono a guarire piuttosto rapidamente con la stessa modalità precedente nel prendere i rimedi, e, subito dopo, mi ritorna fuori l’eczema alla mano destra, la stessa che mi aveva già dato problemi. Provo con un’altra combinazione di rimedi. Piano piano la situazione migliora ma, soprattutto durante l’inverno, si continuavano a formare quelle piccole e fastidiose ferite ai polpastrelli delle mani e sulle nocche, che richiedono sempre tanto tempo prima di cicatrizzarsi completamente e in modo durevole.
Nel frattempo, poco prima dell’inizio della primavera, ritorna a farsi viva l’allergia. Starnutisco in continuazione, soprattutto al risveglio e alla sera, e talvolta ho gli occhi che mi lacrimano. Per far fronteall’allergia, ovviamente su consiglio dell’omeopata, assumo più rimedi per contrastarla. Inoltre, l’omeopata che mi ha in cura non mi indica alcuna dieta alimentare. L’unico alimento che mi consiglia di sospendere è il latte vaccino e i suoi derivati, nulla di più.
Arriviamo a fine gennaio 2011: l’eczema si ripresenta, questa volta ne è affetto il collo.
Ricomincio a prendere i rimedi, sempre seguendo le indicazioni dell’omeopata, ma questa volta non trovo nessun miglioramento. Continuo ostinatamente per tre mesi a provare e riprovare diverse combinazioni di rimedi, a volte togliendoli e a volte aggiungendoli al composto, e in più applico una crema, contenente gli stessi rimedi che prendo per bocca, sulla parte interessata. Niente! La situazione rimane pressoché invariata in termini di guarigione, anzi l’eczema diventa giorno dopo giorno sempre più doloroso e insopportabile.
Preso da sconforto per questo continuo fastidio fisico, che non mi dava tregua né di giorno né di notte, e per la preoccupazione che avevo data la pessima situazione in cui versava il collo, che con il passare dei giorni era diventato inguardabile perché arrossato, fessurato, gonfio e continuamente trasudante, non vedevo altra scelta che rivolgermi ad un dermatologo.
Il dermatologo mi diagnostica un eczema e ovviamente, come soluzione al problema, mi prescrive compresse e creme al cortisone che, con enorme dispiacere, decido di assumere. L’effetto del cortisone è immediato, tutto mi passa in breve tempo.
In quel momento sapevo di fare la cosa più sbagliata di questo mondo. Sapevo di non risolvere il problema con il cortisone, anzi ero consapevole di aver “messo una toppa” momentanea ad un problema più profondo. Nel frattempo, non sapendo più che pesci pigliare, faccio anche tredici sedute di agopuntura, perché mi era stato detto che poteva essere una soluzione a lungo termine al mio problema.
Ritorniamo ai primi giorni di febbraio di quest’anno, quando l’eczema si ripresenta alla mano destra, come testimoniato dalla foto che ho messo all’inizio di questa storia. Mi trovo ad un bivio. Cosa faccio? Ricorro all’omeopatia che avevo utilizzato le volte precedenti o al cortisone? Di nessuna delle due ipotesi mi fido più, perché nessuna mi ha guarito. Non posso accettare, però, il fatto che proprio su di me l’omeopatia non abbia avuto esito positivo, visto che negli ultimi anni non ho fatto altro che diffondere tra la cerchia di familiari, amici, colleghi di lavoro etc., la validità e l’efficacia della medicina omeopatica… tutto ciò mi lascia profondamente inquieto! Questa insoddisfazione e al tempo stesso l’ostinazione nel volermi curare solo con l’omeopatia mi porta un giorno, mentre ero in ufficio ed ero collegato ad internet, a digitare sul motore di ricerca la parola “omeopatia”. Escono vari suggerimenti, finché trovo il sito dell’Associazione per lo Studio e la Divulgazione dell’Omeopatia Hahnemanniana di Torino.
Il sito mi incuriosisce. Vedo che ci sono delle serate divulgative e guardo subito quella dal titolo “Le intolleranze alimentari” e ne rimango molto colpito. La chiarezza espositiva che il dottor Greco usa nell’affrontare l’argomento, quella linearità nello spiegare la profondità e la complessità d’azione della Medicina Omeopatica Classica, unitamente al suo grande desiderio di divulgare e di far conoscere ad una più vasta platea di persone ciò che la Scuola di Omeopatia di Torino sta portando avanti con successo, sulla base di rigorose osservazioni sperimentali e cliniche, mi affascinano, mi coinvolgono talmente tanto che mi suggeriscono di avere piena fiducia in lui.
Quando rientro dal lavoro, gliene parlo subito a mia moglie e le dico: “domani contatto il dottor Greco!”. Così ho fatto. Ho chiamato il dottor Greco, egli mi invita ad inviargli una mail dove racconto tutta la mia storia. Il giorno dopo mi risponde dicendomi che il mio eczema è una forma (cronica) di parassitosi intestinale, per cui mi consiglia vivamente di seguire le indicazioni dietetiche per la parassitosi (che mi allega alla mail e dove trovo anche le principali manifestazioni cliniche della parassitosi in ordine crescente di gravità), e di seguire, se lo desidero, il protocollo di cura omeopatica che la Scuola di Torino applica in questo caso, aggiungendo che solo allora l’eczema non si ripresenterà più. Non ci ho pensato due volte ed ho iniziato da subito questo cammino omeopatico, profondamente diverso rispetto ai precedenti, dato che prevede l’uso di un solo rimedio alla volta e di pari passo l’osservazione di una dieta alimentare. Sentivo dentro di me che questa volta la strada era giusta e più che mai mi sono letteralmente aggrappato a quelle parole del dottor Greco: “non si ripresenterà più”… volevano dire che sarei guarito! Non mi sembrava vero, dopo tanti tentativi qualcuno riusciva a darmi una risposta chiara, risolutiva e definitiva!
Durante la cura ho sperimentato sulla “mia pelle” quello che è l’aggravamento omeopatico che descrive Hahnemann nel suo Organon dell’arte di guarire. Anche il dottor Greco sottolinea molto bene questo concetto, quando afferma che “in realtà, per sapere se si sta andando verso la vera guarigione, bisogna prima passare attraverso un periodo di aggravamento, segno che il processo va nella giusta direzione. Non è per far soffrire le persone, ma perché la Natura opera in questo modo, e la cura omeopatica hahnemanniana ne è la dimostrazione più vera. È come uscire da un labirinto, all’inizio non bisogna mai andare nella direzione dell’uscita…”. Il dottor Greco, aggiunge che “il processo di guarigione della natura, che prima aggrava molto perché elimina le tossine sulla pelle e, man mano che si va avanti nel percorso, si vede la progressione del miglioramento, segno inequivocabile che l’intestino si sta depurando con la cura e la dieta, cosa che ci fa essere sicuri che la guarigione sarà veramente definitiva. Non si tratta di “miracolo”, ma di semplice applicazione del principio clinico della Legge di Guarigione della Natura attraverso l’aiuto dei medicinali omeopatici che sempre operano nella stessa direzione”.
L’eczema è iniziato sulla mano destra, poi a circa una settimana dall’inizio della cura, ha interessato anche la mano sinistra, prima perfettamente pulita. L’apice dell’aggravamento, che ha coinvolto tutte e due le mani e il collo, l’ho avuto a marzo, a circa un mese dall’inizio della cura. Questi sono stati i momenti più dolorosi, dove la terapia mi ha veramente messo alla prova. Confesso che ci sono stati giorni dove la sera tornando a casa non piangevo per pudore ed era forte la tentazione di ricorrere al cortisone. L’aiuto di mia moglie, che mi è stata sempre vicina in questo cammino e che mi ha incoraggiato ad andare avanti con la cura e soprattutto ad avere fiducia nel dottor Greco, unitamente alla mia preoccupazione dovuta alla consapevolezza di poter arrivare a quelle malattie gravi elencate nel foglietto della parassitosi, mi hanno fatto superare questa fase.
Durante la cura si sono evidenziati anche dei ritorni di sintomi già manifestati in passato. Tra i più evidenti ricordo la ricomparsa di orticaria, di allergia, di dermatite e, nella parte conclusiva della cura, la ricomparsa di quelle piccole ferite alle dita e sul dorso della mano, descritte all’inizio di questa storia.
I primi giorni di maggio, ad appena tre mesi dall’inizio della cura – alla faccia di chi dice che l’omeopatia richiede tempi lunghi ed è solo acqua fresca – ero nella parte discendente della parabola, mi stavo avviando verso la guarigione.
A luglio mi è comparso un eczema da caldo umido al gomito sinistro, che il dott. Greco spiega quale “segno che ha proprio eliminato tutte le tossine che albergavano chissà da quanto tempo nel suo intestino”.
Durante il periodo di cura, con le mani ancora doloranti, ho maturato con mia moglie l’intenzione di fissare un appuntamento per una visita omeopatica dal dottor Greco per tutta la mia famiglia, visto che nel frattempo avevamo capito che l’omeopatia fatta in precedenza, ossia l’omeopatia sintomatica, contrastava il sintomo, rimanendo in una sfera d’azione più superficiale, mentre l’Omeopatia Unicista Hahnemanniana è l’unica che cura in profondità il “terreno miasmatico-costituzionale” individuale.
Evoluzione della malattia: MANO DESTRA
Evoluzione della malattia: MANO SINISTRA
Evoluzione della malattia: COLLO
Quando guardo le foto delle mie mani nel momento dell’aggravamento omeopatico – le tengo appositamente nel mio cellulare e ogni qual volta che parlo con qualcuno della mia esperienza di guarigione con questa omeopatia le mostro orgoglioso come prova di quello che dico – sento, anche se può sembrare paradossale, di dover comunque ringraziare per tutto ciò che mi è successo, perché mi ha permesso di capire l’importanza di curare le mie figlie già da adesso con l’Omeopatia Hahnemanniana, affinché possano essere preservate da ciò che ho avuto io. Inoltre, se oggi sono guarito lo devo anche a quella intuizione di mia moglie che sei anni fa mi propose l’omeopatia come cura per la famiglia. Penso anche che se tutto questo non fosse accaduto e se non avessimo percorso insieme questi anni alla ricerca della vera omeopatia, oggi forse userei ancora il cortisone e sarei ancora in giro per ambulatori e ospedali a chiedere il parere di chissà quale luminare del settore, che ha come unica risposta da darmi: “deve convivere con questo problema”. Non solo, ho capito anche che se avessi mollato mi sarei ritrovato un giorno con una malattia grave e forse avrei imprecato contro il destino e contro Dio. Fortunata mente questa omeopatia e le serate divulgative del dottor Greco mi hanno fatto comprendere che a causare le malattie non è né un destino avverso né tanto meno una punizione divina. Tutto dipende dal fatto che siamo parte della Natura; molte tare le ereditiamo, altre invece le acquisiamo nel corso della vita perché ci siamo curati e alimentati in modo sbagliato.
Ecco perché oggi, con forza, posso far mie le parole del dottor Greco, quando afferma che “l’Omeopatia è la via naturale di guarigione per la nostra salute”.
Un sentito grazie di tutto cuore al dottor Paolo Greco e al gruppo di medici della Scuola di Torino per la loro opera di divulgazione dell’Omeopatia Hahnemanniana.
Adamo